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Milan, caccia al ds: è duello Tare-D’Amico, cosa farà la differenza

Il Milan sta studiando i profili di Igli Tare e Tony D’Amico per ricoprire il ruolo di direttore sportivo dalla prossima stagione
Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic

Il Milan è alla ricerca di un nuovo direttore sportivo per guidare il club in una fase cruciale della sua evoluzione. Dopo un’annata estremamente complessa, che però può essere addolcita dalla vittoria della Coppa Italia, il Milan deve trovare stabilità e per questo vuole ripartire da una nuova figura intorno alla quale costruire il progetto tecnico. Tra i candidati principali emergono Igli Tare, ex dirigente della Lazio, e Tony D’Amico, attualmente all’Atalanta. Entrambi offrono profili distinti, rappresentando due visioni diverse per il futuro rossonero. Igli Tare ha trascorso 15 anni alla Lazio, dove ha costruito una reputazione solida grazie alla sua capacità di scoprire talenti e alla gestione oculata del bilancio. Sotto la sua direzione, la Lazio ha conquistato cinque trofei, tra cui Coppe Italia e Supercoppe. Tare è noto per la sua struttura organizzativa, la collaborazione con lo staff tecnico e uno scouting mirato, focalizzato su campionati competitivi per individuare giocatori a prezzi accessibili. Tra i suoi successi figurano gli acquisti di Sergej Milinković-Savić, Luis Alberto e Ciro Immobile. 

Milan, D’Amico il preferito della società. Tare più semplice da raggiungere

Dall’altra parte, Tony D’Amico ha iniziato la sua carriera dirigenziale all’Hellas Verona, dove ha scoperto talenti come Amir Rrahmani, Marash Kumbulla e Sofyan Amrabat, generando plusvalenze significative. Dal 2022 è all’Atalanta, dove ha continuato a distinguersi con colpi come Rasmus Højlund, Ademola Lookman ed Ederson. D’Amico è apprezzato per la sua discrezione, la capacità di costruire relazioni solide nel mercato e una gestione pacata dello spogliatoio. Il problema è legato alle difficoltà nel liberare Tony D’Amico, forte di un contratto fino al 2027 con l’Atalanta. L’ex Verona è il preferito della dirigenza rossonera, l’ex Lazio il più semplice da raggiungere vista la sua disponibilità non essendo legato ad alcuna società. La decisione può entrare nel vivo tra qualche settimana, il Milan vuole attendere la matematica qualificazione in Champions dell’Atalanta per affondare e sperare di liberare Tony D’Amico.