Calciomercato

Il dopo Platini, i nuovi Del Piero e Nedved: gli acquisti flop della Juventus

Tra i tanti colpi di calciomercato della Juventus ci sono stati anche alcuni flop clamorosi: li ricordiamo dagli anni Ottanta ad oggi
Milos Krasic, Juventus
Milos Krasic, Juventus

Tra le tante intuizioni geniali della Juventus in chiave mercato sono emersi anche alcuni flop, talvolta persino clamorosi per cifra spesa o per rendimento deficitario in confronto alle enormi aspettative. “Floppare” un acquisto rientra nell’ordine delle cose per un operatore di mercato, certo che in un club come la Juventus fa sempre più rumore. Dagli anni Ottanta ad oggi sono stati diversi i “flop” passati per Torino e li ripercorriamo partendo proprio dalla fine degli anni Ottanta, decennio iniziato con una delle più grandi intuizioni di mercato della storia bianconera. L’arrivo di Michel Platini per una cifra irrisoria ha regalato alla Juve uno dei numeri dieci più forti di tutti i tempi e con il suo ritiro nel 1987 in casa bianconera si è cercato disperatamente il suo sostituto. Gli scout juventini erano sicuri di aver trovato il post Platini quando nel 1988 arrivò a Torino lo Zar Aleksandr Zavarov. Stella della Dinamo Kiev di Lobanovsky, Zavarov arrivò con l’etichetta di nuovo Platini, ma in due anni a Torino divenne lo Zar malinconico e viene ricordato più per la sua Fiat Duna che per le sue giocate in campo. Destino simile per Alejnikov, arrivato a Torino l’anno successivo in una situazione delicata perché la Juventus fa fatica e la tifoseria non aspetta. Alejnikov viene fischiato dopo tre partite e in un anno colleziona solo tre gol prima di essere ceduto al Lecce. Spostandoci in là di un decennio, da sottolineare i “colpi” Blanchard e Athirson. Il francese fu pagato sette miliardi per giocare 21 partite ufficiale ed essere ceduto dodici mesi dopo, il brasiliano arriva nel 2001 con la Juve che fa quasi carte false per averlo, dopo lungaggini burocratiche con la FIFA può finalmente esordire. Gioca cinque partite in Serie A e la Juventus paga una penale di 2,3 milioni di euro per rescindere il contratto dopo due anni. Il “flop” più grande di quel periodo è però Juan Esnaider, arrivato a gennaio del 1999 dopo il gravissimo infortunio di Alex Del Piero. Dopo i 16 gol realizzati con l’Atletico e i 14 con l’Espanyol ci sono grandi aspettative, ma l’argentino non riuscì mai a trovare la porta e dopo esser stato acquistato per dodici miliardi fu ceduto nel dicembre del 2000 al Saragozza. Post calciopoli la Juve ha cercato di riportare a Torino grandi nomi, ma sono stati più i “flop” che i “top” i giocatori acquistati. Nei primi anni spiccano i nomi di Tiago, Diego e Felipe Melo. Il mediano portoghese arrivò per 13 milioni e sembrava un colpo di primissimo livello, ma non riuscì mai ad incidere. Il duo brasiliano Diego-Felipe Melo invece fece sognare in grande. “Diego e Melo, samba brasileira” fu il titolo dopo Roma-Juventus di agosto 2009, una vittoria per 1-3 dei bianconeri che sembrava lanciare in vetta alla classifica la Juventus. Da quel momento fu un rapido e continuo declino. Nel 2010 la Juve puntò su Del Neri e per valorizzare il suo 4-4-2 portò a Torino Martinez e Krasic. Viene ricordato soprattutto quest’ultimo, non in positivo, con quella chioma bionda che richiamava Pavel Nedved e che nelle prime giornate ha fatto impazzire le difese della Serie A. Un fuoco di paglia, perché Krasic dopo due anni lasciò la Juve e lentamente sparì dai riflettori del grande calcio. Dopo il ritorno in vetta con Conte prima e Allegri poi la Juventus ha fatto un netto salto di qualità anche sul fronte mercato, ma un ultimo flop si può individuare in Arthur. Per il brasiliano non pesano tanto le prestazioni, comunque molto deludenti, ma soprattutto quegli 80 milioni di euro (all’interno di un maxi-scambio con Pjanic al Barcellona) messi a bilancio e che ancora pesano nelle casse bianconere.