Guardiola e l’ipotesi esonero: “Il City non mi manda via perché…”
“In questa squadra devi vincere, altrimenti sei nei guai. Capisco che molti si chiedano perché Pep non sia ancora nei guai o perché non sia stato esonerato. La risposta sta in ciò che abbiamo costruito e ottenuto negli ultimi otto anni, che mi dà ancora un certo margine”. Così, nella conferenza stampa alla vigilia del big match di Premier League contro il Liverpool, si è espresso il tecnico del Manchester City Pep Guardiola che, nonostante il recente rinnovo di contratto, non sarebbe più così saldo in panchina alla luce della lunga serie di risultati negativi: “L’ho già detto molte volte, ai miei giocatori e al club: dobbiamo viverla questa situazione. È già successo in passato ma torneremo. Non so quando, ma succederà. L’unica cosa che possiamo fare, e così ho fatto per tutta la vita, è guardare avanti nei momenti buoni e meno buoni. E quando si vivono questi momenti bisogna accettarli, accettarli e sfidarli, non lamentarsi o cercare colpevoli. Siamo a inizio dicembre, ci sono ancora tanti mesi davanti, tante cose belle da giocarsi e tanto da imparare. È una questione di quante volte cadi e quante volte ti rialzi”.
Guardiola e il momento del City
“Nella situazione in cui siamo non è realistico pensare a grandi obiettivi, dobbiamo solo andare avanti di partita in partita e torneremo. Anche in una situazione diversa non sarebbe realistico parlare di titolo a novembre-dicembre. Il Liverpool finora ha perso solo una gara, è in ottima forma, è forte in tutti i reparti, soprattutto nelle due aree, ma penso sempre agli obiettivi ad aprile-maggio. È chiaro che diventerebbe più difficile per noi in caso di sconfitta domenica, ma ci sono ancora tante partite da giocare. Non fuggo dalle mie responsabilità, so di avere il peso sulle mie spalle e voglio uscirne. Nel momento in cui non sentirò più positività, allora forse sarà meglio lasciar perdere. Ma non è così, voglio l’opportunità per riprenderci. Voglio esserci, voglio innovare e rialzare la squadra in tanti aspetti, in vista di questa stagione e della prossima. Vogliamo essere sempre là a competere. So di cosa abbiamo bisogno e cosa dobbiamo fare. Ci manca la continuità che abbiamo avuto finora, ma quale squadra in 10 anni l’ha sempre avuta? Non esiste, nemmeno nell’Nba, nel tennis, nel golf. È più facile se hai 10-12 gare di fila e tutti sono pronti e nel loro prime. Ora devo mettermi alla prova io, trovare una soluzione ed è quello che sto cercando di fare ogni giorno. Contro il Feyenoord, quando eravamo avanti 3-0, la partita era morta, eravamo in controllo. Adesso non so invece come andremo a reagire, Anfield sarà un test per vedere quanto siamo stabili. Ma una vittoria non cambierebbe nulla, tre giorni dopo abbiamo il Nottingham e dovremo dimostrare di essere stabili anche là. Sei continuo quando vinci 10, 11 o 12 gare consecutive come abbiamo già fatto. Vincere una sola partita non cambierà nulla. E io voglio solo riavere i miei giocatori, perché la rosa è buona, ma non ci manca solo Rodri, ci mancano tanti giocatori. Per 6 settimane siamo stati senza 4 centrali e 2 centrocampisti difensivi. Non è sostenibile. Noi lavoriamo con i giocatori che abbiamo”, ha concluso Guardiola.