Calciomercato

Damiani sulla cessione di Chiesa: ecco cosa gli manca per essere un giocatore da Juve

Il procuratore sportivo traccia un bilancio sul mercato e l'inizio di stagione dei bianconeri. Poi loda Thiago Motta: "Intelligenza fuori dal comune, è l'uomo giusto ovunque"
Oscar Damiani
Oscar Damiani (Getty Images)

Ospite di Fuori di Juve, Oscar Damiani, calciatore della Vecchia Signora dal 1974 al 1976, oggi procuratore sportivo, ha commentato così la scelta della società di affidare la panchina a Thiago Motta dopo l’esonero di Massimiliano Allegri: “Parto dal un principio fondamentale: conta la società e la Juve sotto questo aspetto è il top, come del resto Giuntoli. Ovviamente bisogna fare le scelte e queste le fa il club. Ha deciso di ingaggiare Thiago Motta, una persona di grande livello, lo conosco dai tempi del PSG, ha un equilibrio e un’intelligenza fuori dal comune. Poi ci vogliono i calciatori, senza i quali non si vince. A mio avviso è stato fatto un percorso ottimo, scegliendo gli elementi adatti. L’inizio è stato buono, ma è ancora presto per dare giudizi definitivi”.

Damiani su Thiago Motta e il mercato della Juve

Damiani ha poi speso parole al miele per l’ex allenatore del Bologna: “È l’uomo giusto ovunque, tanto alla Juve in cui, come detto, c’è una società abile a scegliere le persone. Con l’allenatore italo-brasiliano i bianconeri faranno sicuramente una grande stagione, poi se vinceranno o meno è difficile da pronosticare, visto che si sono giocati solo tre turni di campionato”. Del mercato, invece, ha detto: “Koopmeiners è un grande giocatore, Thuram è ancora giovane, deve crescere e lo vedremo strada facendo. La Juve ha preso ottimi giocatori, ma devono inserirsi nel campionato italiano, se non il più bello, sicuramente molto difficile. Mercato ottimo. La squadra sarà protagonista in Italia e in Europa”.

Juve, Damiani sull’addio di Chiesa

Damiani, infine, parla anche della cessione di Federico Chiesa, passato al Liverpool: “È forte, tira di destro, di sinistro e pochi sono come lui nel dribbling, però ho la sensazione che gli manchi un po’ di cuore, quel phatos che serve per indossare la maglia bianconera, faccio un nome che rappresenta la juventinità: Beppe Furino, con la sua forza e la sua grinta. Ecco, a Chiesa questo manca per essere un calciatore da Juve”.