Francisco Conceicao si sta conquistando la Juventus. Arrivato in estate in prestito dal Porto, fin dal suo esordio contro la Roma il figlio d’arte ha messo in mostra qualità tecniche sublimi. Piccolo e tecnicamente validissimo, sguscia tra le difese avversarie come avvenuto contro il Lipsia, quando con una giocata ha fatto fuori il diretto marcatore e ha deciso la partita. A soli 21 anni – ne compirà 22 il prossimo 14 dicembre – Conceicao scende in campo con il carisma del leader, con la consapevolezza delle proprie qualità e la voglia di seguire le orme di papà Sergio che con Inter, ma soprattutto Lazio, è entrato nella storia della Serie A. La Juve è conscia di avere tra le mani un gioiello prezioso, un calciatore da non farsi sfuggire. Per questo motivo, secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, la società bianconera è pronta a contattare il Porto per definire il trasferimento a titolo definitivo.

La formula e il gentlemen’s agreement tra Juve e Porto

Conceicao, infatti, è arrivato a Torino con la formula del prestito secco, seppur molto oneroso (10 milioni, di cui 3 di bonus), e con l’intero ingaggio (altri 3 milioni) a carico della Vecchia Signora. All’accordo scritto se ne aggiunge un altro che a livello legale ha poco valore e che ha tutta l’aria di essere un gentlemen’s agreement, ovvero quello di trasformare presto questo acquisto da temporaneo a definitivo. Nonostante, infatti, non sia stata inserito alcun diritto di riscatto, le due parti in causa sono rimaste in accordo che davanti a prestazioni importanti del calciatore portoghese la Juve si sarebbe impegnata a pagare al Porto la clausola rescissoria di 30 milioni di euro presente nel contratto tra il calciatore e la squadra proprietaria del suo cartellino.

I numeri di Conceicao alla Juve

I numeri, fino a questo momento, sono tutti dalla parte di Francisco Conceicao. Il classe 2002 fino a oggi è sceso in campo in 3 occasioni, segnando 2 gol nelle ultime due partite contro Genoa e Lipsia (in cinque giorni) e servendo perfino un assist nella partita contro i tedeschi. Sorprende il fatto, inoltre, che di queste sfide ha giocato da titolare solo quella di Champions League, partendo dalla panchina a Marassi e contro la Roma. Un impatto straordinario e una continuità di prestazioni che gli ha permesso di scalare le gerarchie nella testa di Thiago Motta, facilitato anche dall’infortunio di Nico Gonzalez.