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Real Madrid, dalla Uefa al Pallone d’Oro: Florentino ne ha per tutti

Show del patron dei Blancos durante l'Assemblea dei soci
Bernabeu, stadio Real Madrid
Bernabeu, stadio Real Madrid (Getty Images)

Florentino Perez si scaglia di nuovo contro l’Uefa e il Pallone d’Oro. Il presidente del Real Madrid durante il discorso intrattenuto all’Assemblea dei soci della società spagnola ha toccato diversi temi caldi, dalla spiegazione della mancata presenza del Real Madrid alla cerimonia di assegnazione del prestigioso premio per il miglior giocatore della passata stagione, vinto da Rodri a discapito di Vinicius Juniorfino all’ennesima invettiva contro la Uefa per difendere il format della Superlega, assieme anche a un attacco diretto nei confronti della nuova Champions League.

Sul Pallone d’Oro

“Rodri è un grande calciatore, ma meritava di vincere la scorsa stagione, quando vinse il triplete con il Manchester City. Vinicius è il migliore giocatore al mondo. Ci sono giornalisti che nessuno conosce e che sono entrati per votare quest’anno, senza i voti dei giornalisti di paesi come Uganda, Namibia, Albania e Finlandia, Vinícius avrebbe vinto questo Pallone d’Oro. Il sistema deve cambiare e bisogna considerare che ci sono persone riconosciute che si giocano il prestigio con questi voti. Fate capire a tutti che i giornalisti si giocano la loro reputazione con il loro voto, non sappiamo chi ha votato e alcuni paesi non li conosciamo nemmeno: a causa di tutte queste circostanze non siamo andati al Galà del Pallone d’Oro”.

Sulla nuova Champions

“Il nuovo format della Champions League è ingiusto, nessuno lo capisce. Dato che ci sono state più partite, il valore di ognuna è diminuito quasi del 30%. Sapete quante volte una squadra inglese ha giocato al Bernabeu in una partita ufficiale? Due. Abbiamo giocato con il Manchester United solo una volta negli ultimi 16 anni. Nel tennis ci sono stati più di 100 Nadal-Federer. Il calcio è sulla strada sbagliata”.

Sulla Superlega e il futuro del calcio

“I tifosi soffrono per costi elevati legati alla visione delle partite minori. La strategia non funziona, come è stato dimostrato nell’industria cinematografica e musicale. La Superlega vuole offrire il calcio gratis. Non vogliamo fare la fine di Blockbuster. Blockbuster aveva franchising in tutto il mondo, aveva raggiunto un valore di 7,7 miliardi. Ma Netflix è nato! Si sono offerti di vendere la loro azienda per 50 milioni, ma Blockbuster ha rifiutato. Non sapeva come adattarsi al nuovo mondo e non vedeva la fine delle videocassette. E finì in bancarotta. Non vogliamo essere Blockbuster. Decenni fa, per guardare film in prima visione, potevi solo noleggiare una videocassetta e restituirla il giorno successivo. Le aziende dominanti si rifiutarono di acquistare Netflix e non si adattarono al nuovo mondo. Poi fallirono e scomparvero. Nel frattempo Netflix ha continuato il suo percorso e oggi vale moltissimo. Spotify ha fatto lo stesso”.