Guardiola come Mourinho: la risposta ai tifosi del Liverpool – VIDEO
È crisi nera per il Manchester City di Pep Guardiola: i campioni d’Inghilterra perdono 2-0 ad Anfield contro il Liverpool, si portano a -11 dalla vetta e centrano la quarta sconfitta consecutiva in Premier League. Il tecnico spagnolo non aveva mai vissuto un momento così complicato e al triplice fischio della sfida contro i Reds ha perso la pazienza: provocato dai tifosi di casa, che hanno intonato il coro “You’re getting sacked in the morning (Ti licenzieranno domattina)”, l’ex Barcellona e Bayern Monaco ha risposto sorridendo e mostrando con le dita il numero sei, ovvero i campionati vinti dai Citizens sotto la sua gestione nelle ultime sette stagioni.
Guardiola sul battibecco con i tifosi del Liverpool
“Tutti gli stadi vogliono licenziarmi, è iniziato a Brighton (nella sconfitta per 2-1 del City il 9 novembre, ndr)“ – ha commentato poi scherzando Guardiola -. Forse hanno ragione con i risultati che abbiamo avuto, ma non me l’aspettavo ad Anfield. Non me l’aspettavo dalla gente del Liverpool, ma va bene. Fa parte del gioco e lo capisco perfettamente. Abbiamo fatto battaglie incredibili insieme. Ho rispetto per loro”.
Guardiola, i precedenti di Totti e Mourinho
Non è però la prima volta che si vede un gesto del genere su un campo da calcio. Tra gli episodi più celebri ci sono sicuramente quelli che hanno visto come protagonisti Francesco Totti e José Mourinho. Il capitano della Roma, l’8 febbraio 2004, nel successo per 4-0 dei giallorossi di Fabio Capello contro la Juve di Marcello Lippi, dopo un alterco con Tudor invitò l’avversario a fare silenzio, indicando con la mano i quattro gol subiti e invitandolo a tornare a casa. Più recentemente, esattamente il 7 novembre 2018, la vicenda riguardò lo Special One e ancora una volta i bianconeri: il portoghese espugno 2-1 l’Allianz Stadium con il suo Manchester United e per rispondere ai fischi dei tifosi di casa, che lo avevano preso di mira per l’intero match, si portò la mano all’orecchio e con le dite indicò il numero tre riferendosi al Triplete conquistato alla guida dell’Inter nel 2010. “Sono venuto qui per fare il mio lavoro e sono stato insultato per novanta minuti – commentò in sala stampa al termine della gara di Champions League –. A freddo non rifarei questo gesto, ma non credo di aver offeso nessuno e sul momento mi è sembrata una risposta a tono a chi ha offeso tutta la mia famiglia, oltre a quella interista”. Insomma, Guardiola non è il primo e probabilmente non sarà l’ultimo a reagire alle provocazioni degli avversari.