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Calcio, dagli apripista agli ultimi protagonisti: i trasferimento dall’Europa agli Usa

Tanti i calciatori che negli anni, a partire dalla metà dei Settanta, hanno scelto di esportare il calcio negli USA: ecco chi
Andrea Pirlo
Andrea Pirlo (Getty Images)

Dall’attrazione per l’ignoto dei primi pionieri fino a quella più terrena per i lauti ingaggi: sono tanti i calciatori che negli anni hanno scelto di sposare la MLS e in generale il calcio a stelle e strisce. Molti a caccia di nuove esperienze, tanti a caccia semplicemente di un cambio radicale nella propria vita. Alcuni si sono persi definitivamente, altri lì sono tornati grandi: ecco tutti i calciatori più importanti che hanno scelto di sposare il calcio USA.

Gli apripista

Basta guardare il nome dei primi pionieri per capire il fascino esercitato dal calcio statunitense. A cavallo tra gli Anni Settanta e Ottanta, infatti, l’America sembrava essere il prossimo paradiso del calcio mondiale. Chiunque andava tornava raccontando di trovarsi benissimo, di vivere in un mondo fantastico. A partire da Pelé, protagonista per tre stagioni dal 1975 al 1977 e principale autore del miracolo di dare dignità anche negli USA a uno sport considerato da emigranti. Con lui Beckenbauer e Chinaglia ai New York Cosmos, altri invece come Cruijff e Best scelsero i Los Angeles Aztecs. Da non dimenticare poi anche Gerd Muller ed Eusebio.

Le prime difficoltà

Nel 1984 il fallimento della NASL, il campionato di allora, portò ad anni di silenzio e alla necessità di ricostruire. Cosa che fu fatta prima con il Mondiale del 1994 poi due anni più tardi con la nascita proprio della MLS. Non c’erano più campioni, ma aumentavano le squadre pur avendo sempre poco appeal. Non, però, per due italiani: Roberto Donadoni e Walter Zenga scelsero infatti gli USA. Il primo rimase una sola stagione, il secondo invece per due anni.

Il nuovo ciclo

A fare da apripista al nuovo ciclo, con l’arrivo del terzo millennio, fu David Beckham, capace di vincere anche due campionati. Negli anni seguenti passarono negli USA anche giocatori del calibro di Ljunberg e soprattutto Henry. Il primo tra Seattle e Chigago, il secondo a New York. Seguiranno poi altri italiani come Nesta e Di Vaio a Montreal, Nocerino a Orlando insieme a Kaka. A Los Angeles andranno Gerrard, Ashley Cole e Ibrahimovic. Indimenticabile poi la campagna di mercato del New York City in cui arrivarono insieme Villa, Pirlo e Lampard senza però portare titoli. Quindi fu il turno di Rooney al D.C. United e Schweinsteiger ai Chicago Fire, prima delle esperienze di Drogba tra Montreal e Phoenix.

Gli italiani

Oltre ai citati Nesta, Pirlo, Di Vaio preceduti da Donadoni e Zenga e ancor prima da Chinaglia, sono stati attratti dalla MLS anche giocatori come Bernardo Corradi, Matteo Ferrari, Vito Mannone, Marco Donadel e Giuseppe Rossi (nato negli USA). E ancora Sebastian Giovinco, idolo a Toronto, o Insigne, Chiellini, Bernardeschi e Criscito.

Gli ultimi anni

Nelle ultime stagioni c’è stata infine una nuova ondata di grandi nomi in MLS. A partire da Miami dove, con Beckham presidente, sono arrivati Jordi Alba, Suarez e Messi e dove potrebbe arrivare anche – stando a radiomercato – Neymar per ricomporre il tridente dei sogni del Barcellona. Prima di loro era stato il turno di Higuain e Matuidi, ma anche di Bale e Douglas Costa, mentre è da poco arrivato a New York anche Choupo Moting.