Bendtner aggredito a New York: paura per l’ex Juve
Attimi di paura per Nicklas Bendtner: l’ex attaccante danese passeggiava per le vie di New York insieme ad alcuni amici quando all’improvviso un uomo armato di coltello li ha aggrediti. Si tratta di Joshua Zinberg, 25 anni, arrestato dagli agenti di polizia, prontamente intervenuti, con l’accusa di tentato omicidio e aggressione. L’uomo ha molti precedenti e ha problemi di salute mentale. Dalle immagini di videosorveglianza si vedono Bendtner e i suoi amici mentre camminano, ad un certo punto, uno di loro, 55 anni, viene attaccato riportando ferite al viso e alle orecchie.
La carriera di Bendtner
Bendtner, che ha confermato la notizia dell’aggressione, si è ritirato nel 2020 dopo 15 anni da professionista. Cresciuto in patria, fece le sue fortune in Premier League dove sbarcò nel 2005 acquistato dall’Arsenal che lo mandò al Birmingham City per “farsi le ossa”. Dopo un’ottima stagione in prestito, fece rientro ai Gunners diventando l’attaccante titolare dei biancorossi. Nel 2011 altro prestito al Sunderland, la stagione seguente alla Juve, ma in entrambe le avventura non riuscì a lasciare il segno. Tornato alla casa madre, fu poi ceduto al Wolfsburg. Chiuso il biennio in Germania ritornò in Inghilterra per indossare la casacca del Nottingham Forest. La sua carriera, però, prese il viale del tramonto così dopo due anni in Norvegia, al Rosenborg, tornò in patria per un ultimo scampolo con il Copenaghen.
Bendtner e i problemi con la giustizia
Bendtner, oltre che per le giocate e i gol in campo, ha fatto parlare di sé anche per qualche guaio con la giustizia. Nel dicembre 2011 fu arrestato assieme a Lee Cattermole, anch’egli giocatore del Sunderland, per aver danneggiato delle automobili a Newcastle upon Tyne. La notte del 3 marzo 2013 incorse nel ritiro della patente di guida, in quanto venne fermato a Copenaghen in stato d’ebbrezza e mentre circolava in senso vietato. Un anno più tardi, venne multato dall’Arsenal per aver compiuto – sempre in preda all’alcool – atti osceni alla presenza di un tassista nonché per le minacce rivolte a quest’ultimo. Ancora, nel settembre 2018 aggredì un altro conducente di taxi, provocandone la frattura della mascella. Insomma, non proprio uno stinco di santo.