I Miami Heat sospendono Butler: ascolteranno proposte di trade
Quella tra Jimmy Butler e i Miami Heat è stata una bellissima storia d’amore che, come tante relazioni, si chiuderà con il peggior finale possibile. Dopo le esternazioni continue degli ultimi giorni da parte del suo uomo simbolo, infatti, la franchigia della Florida ha deciso di sospenderlo per le prossime sette partite con un duro comunicato, nel quale è anche citata espressamente l’intenzione di sedersi quanto prima a un tavolo per ascoltare eventuali proposte di scambio. Alla base della linea durissima adottata dalla squadra guidata da Pau Riley c’è proprio il comportamento stesso del giocatore, che “attraverso le sue parole e la sua condotta, (Butler, ndr) ha fatto capire di non voler più far parte di questa squadra. Jimmy Butler e il suo agente hanno chiesto una trade e quindi ascolteremo le offerte che arriveranno“.
Cosa è successo
La rottura definitiva era arrivata dopo le parole di Butler nella conferenza stampa post match contro gli indiana Pacers, a margine di una sfida giocata con chiara indolenza. Una prestazione che ha fatto scattare anche la polemica a distanza con il suo coach Erik Spoelstra, che ha definito le sue ultime due prestazioni “aberrational”. Ed ecco dunque, poi, la decisione del board della squadra. E non è tutto: a causa della sospensione, infatti, Butler sarà costretto a rinunciare anche al relativo stipendio legato alle partite che non giocherà per una cifra complessiva che ammonta a oltre 2.3 milioni di dollari.
Le prossime mosse
La NBPA, il sindacato dei giocatori NBA, ha già fatto presente che presenterà ricorso contro la decisione di Miami, giudicata” eccessiva e inappropriata“. Ora, la priorità diventa trovare una soluzione che accontenti tutti in chiave mercato: la trade deadline è fissata per il 6 febbraio prossimo, ma il giocatore tramite il suo entourage non ha fornito una lista di destinazioni gradite, il che complica ancora di più le cose perché mette sull’attenti eventuali contender al titolo come Dallas o Phoenix, restie a puntare su un giocatore problematico e poco motivato. Jimmy Butler, intanto, potrà diventare free agent al termine della stagione uscendo con un anno d’anticipo dal suo contratto.
Un altro divorzio turbolento
Jimmy Butler ha dunque con ogni probabilità già giocato la sua ultima partita in maglia Miami Heat, squadra in cui nel 2019 aveva fortemente desiderato andare dopo un anno negativo con i Philadelphia 76ers e che ha contribuito a portare alle NBA Finals per due volte, nel 2020 e nel 2023 quando è stato sconfitto rispettivamente dai Los Angeles Lakers di Lebron James nella famosa stagione della “Bolla” (senza pubblico causa covid) e nel 2023 dai Denver Nuggets. Questa sarà l’ennesima rottura traumatica tra Butler e una sua squadra: era già successo ai Chicago Bulls e soprattutto ai Minnesota Timberwolves, quando nonostante ottime prestazioni sul campo aveva chiesto dopo una sola stagione la cessione ed era arrivato perfino a essere fischiato dai suoi tifosi e a esultare con i sostenitori di una squadra avversaria (i Golden state Warriors) dopo una sconfitta. E anche con Phila le cose si chiusero male, in quel caso per una questione economica: a Butler fu offerto infatti un contratto inferiore rispetto al massimo salariale, una proposta che il giocatore giudicò offensiva. Di certo, una personalità non semplice da gestire.