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NBA, Curry “doppia” Jordan: l’estensione del suo contratto batte quella di MJ del ’98

Numeri da capogiro in campo e fuori per Curry, anche a livello salariale. Il paragone con l'ultimo anno nella lega di MJ è d'obbligo

All-Star, una volta campione NBA, un MVP, un MVP dell’All-Star, una medaglia d’oro olimpica e, per certo, il più grande giocatore che abbia mai indossato la maglia dei Golden State Warriors.

Parliamo ovviamente di Steph Curry che, assieme a tutti i record personali e non citati qui sopra, da qualche ora, è anche diventato il primo atleta professionista americano di sport di squadra a guadagnare oltre 60 milioni di dollari in una stagione.

Quale è l’impatto del suo prolungamento nella storia dei contratti dei giocatori NBA?

Il paragone più interessante, e anche quello probatorio, va fatto con lo stipendio di Michael Jordan nel suo ultimo anno, stagione 97-98, con i Bulls. Al tempo, il New York Times scrisse: “Michael Jordan ha ancora una volta stabilito un nuovo standard negli stipendi NBA, firmando un contratto di un anno per la stagione 1997-98 del valore di 33 milioni di dollari, il più alto nella storia della lega. Il contratto della leggenda dei Chicago Bulls sottolinea la sua influenza senza pari in questo sport, sia come giocatore dominante che come icona globale.”

A distanza di 26 anni, quindi, Curry porta a casa quasi il doppio dello stipendio dell’epoca di MJ.