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Basket, Trinchieri attacca un giornalista, poi chiede scusa e gli regala una bottiglia di vino

Mai banale l'ex tecnico del Bayern, che ha risolto a modo suo, e al meglio, un'accesa discussione con un giornalista

“Colpa mia”. Si è scusato coach Andrea Trinchieri, nei giorni scorsi protagonista di un episodio spiacevole in conferenza stampa con un giornalista: un brusco scambio di opinioni che, partendo da Kaunas, ha fatto il giro del mondo.

Dopo il ko nello scorso weekend del suo Zalgiris contro i rivali del Rytas, infatti, il tecnico italiano si era scagliato contro uno dei presenti in sala, “colpevole” (secondo Trinchieri) di avergli fatto una domanda provocatoria e in quel momento non adeguata. Da lì è cominciato un acceso botta e risposta. “Tu parli di motivazione? Che tipo di vita vivi? Qual è la tua mentalità? Se la pensassi come te, farei il giardiniere”, così l’allenatore lombardo, durante la pesante discussione con Tautvydas Kubilius.

Ieri, nella conferenza stampa alla vigilia del match di Eurolega dello Zalgiris (in programma stasera contro l’Olympiakos), Trinchieri ha messo una pietra sopra all’accaduto, e con tanto di regalo speciale nei confronti del giornalista…

Una buona bottiglia di vino e le scuse del coach

Il coach si è scusato direttamente e davanti a tutti con Tautvydas Kubilius, ma non solo, gli ha anche portato in regalo una bottiglia di vino presa dalla sua collezione privata chiarendo che, nonostante opinioni contrarie, è cosa giusta evitare di trascendere e di non alimentare un clima divisivo.

“Prendo molto seriamente il mio impegno con lo Zalgiris – ha spiegato Trinchieri -. So di allenare un club che ha una grande storia alle spalle e, al tempo stesso, di avere il massimo sostegno da parte dei nostri tifosi. Non posso permettermi di creare divisioni né accentuare un brutto clima. Eppure è successo questo. Ho sbagliato, è stata colpa mia, e per questo ho qui per te una bottiglia di buon vino italiano: non l’ho comprata al supermercato, qui non la troveresti. Fa parte della mia cantina riservata ed è per le occasioni speciali. E credo che questa lo sia, mi scuso con te”.

Un bel gesto, raro da vedere in una sala stampa a margine di un evento sportivo, che ha messo la parola fine ad una situazione poco piacevole. “Mi spiace molto per come è degenerata la situazione tra me e una persona che è qui per fare il suo lavoro – ha poi aggiunto il coach -. Ho usato le parole sbagliate. Posso anche non condividere il contenuto delle tue domande e le tue riflessioni né dobbiamo per forza essere d’accordo, ma non era quello il modo in cui dovevo rispondere. Se parlassi bene il lituano potrei esprimermi meglio e chiarire il mio punto di vista. Ma è difficile apprenderlo subito e bene. Per ora – conclude – conosco solo una sessantina di parole e non bastano per esporre il mio pensiero correttamente”.