Morta a 103 anni Ágnes Keleti, la più anziana medaglia olimpica vivente
È morta all’età di 103 anni Ágnes Keleti, sopravvissuta all’Olocausto e la più anziana medaglia olimpica vivente. Ricoverata in condizioni critiche per una polmonite il 25 dicembre, è morta stamane (giovedì 2 gennaio 2025). Vincitrice di 10 medaglie olimpiche nella ginnastica, tra cui cinque ori (tre argenti e due bronzi), per l’Ungheria ai Giochi di Helsinki del 1952 e ai Giochi di Melbourne del 1956, ha superato la perdita del padre e di molti parenti nell’Olocausto per diventare una delle atlete olimpiche ebree di maggior successo. “Questi 100 anni mi sono sembrati come 60 – aveva dichiarato all’Associated Press alla vigilia del suo centesimo compleanno –. Vivo bene. E amo la vita. È fantastico che io sia ancora in salute”.
Ágnes Keleti, dall’Olocausto alle medaglie olimpiche
Nata Ágnes Klein nel 1921, la donna era stata a costretta a lasciare la squadra di ginnastica nel 1941 a causa delle sue origini ebraiche. Keleti si nascose nella campagna ungherese, dove sopravvisse all’Olocausto assumendo una falsa identità e lavorando come cameriera. Sua madre e sua sorella sono sopravvissute alla guerra grazie all’aiuto del famoso diplomatico svedese Raoul Wallenberg, ma suo padre e altri parenti sono morti ad Auschwitz, tra gli oltre mezzo milione di ebrei ungheresi uccisi nei campi di sterminio nazisti e dai collaboratori nazisti ungheresi. Ripresa la carriera dopo la guerra, era pronta a gareggiare alle Olimpiadi di Londra del 1948, ma un infortunio alla caviglia dell’ultimo minuto fece fallire le sue speranze. Quattro anni dopo, all’età di 31 anni, fece il suo debutto olimpico ai Giochi di Helsinki del 1952, vincendo una medaglia d’oro nell’esercizio al corpo libero, oltre a un argento e due bronzi. Nel 1956 Keleti divenne l’atleta di maggior successo alle Olimpiadi di Melbourne, vincendo quattro medaglie d’oro e due d’argento.