Quello dei traumi alla testa è uno dei temi più caldi e dibattuti della NFL. La violenza del gioco deve trovare un equilibrio con la salute degli atleti e il “concussion protocol” attuato dalla lega negli ultimi anni evidentemente non basta. In questi giorni tiene banco il caso di Tua Tagovailoa, QuarterBack dei Miami Dolphins costretto ad abbandonare il campo nella sfida contro i Buffalo Bills di giovedì notte per un forte colpo alla testa. Per l’ex QB di Alabama si tratta del terzo stop per un colpo violento alla testa e molti pensano che la sua carriera possa essere a rischio. Alcuni ex giocatori NFL sono arrivati addirittura a chiedere allo stesso Tua di pensare alla sua salute valutando anche l’ipotesi ritiro. “Non voglio pensare a quanto tornerà, mi preoccupo solo della salute di Tua, di come sta. La tempistica è la cosa più lontana dalla mia mente, dobbiamo solo preoccuparci del nostro compagno di squadra”. Queste le parole del coach di Miami Mike McDaniel dopo la sfida contro i Bills. Secondo quanto riportano gli insider americani, Tua Tagovailoa non ha alcuna intenzione di ritirarsi e sta già lavorando per tornare in campo il prima possibile. Il dibattito però tiene banco e il futuro del QB dei Dolphins, che ha recentemente firmato un rinnovo quadriennale da 212 milioni di dollari, può essere ancora condizionato dagli infortuni.