NFL, sei franchigie a caccia di un coach: le migliori opzioni
La giusta selezione dell’head coach è la base per qualsiasi successo nella NFL. Senza Bill Belichick non sarebbe mai esistita la dinastia dei New England Patriots e di Tom Brady. Senza Andy Reid i Kansas City Chiefs non sarebbero la potenza che sono in questo momento, grazie anche al talento di Patrick Mahomes. Ogni grande QB ha bisogno di un grande head coach e viceversa. In questo momento ci sono ben sei franchigie nella NFC che sono ancora alla ricerca di un head coach, tutte con necessità diverse a cominciare dai Dallas Cowboys, l’ultima in ordine di tempo ad aggiungersi alla lista. Dopo giorni di discussioni e trattative è arrivata la separazione tra “America’s Team” e coach Mike McCarthy, con Dallas che adesso è alla ricerca di un coach. Tante speculazioni su un ritorno in Texas di Deion Sanders (di cui parleremo dopo), la migliore soluzione per i Cowboys è l’offensive coordinator dei Detroit Lions Ben Johnson. Dallas ha un roster esperto che necessita idee giovani e alternative per valorizzare al meglio le potenzialità di giocatori come Prescott, Lamb e Micah Parsons. Johnson ha reso straordinario un attacco ricco di opzioni ma privo di superstar, valorizzando anche un QB come Jared Goff che non ha il potenziale di Dak Prescott. “Go big or go home” dicono in America, Dallas deve rischiare e affidarsi a un coach senza esperienza da capo allenatore nella NFL ma con idee brillanti può essere l’idea giusta.
NFL, Chicago e New York hanno bisogno di stabilità
Se a Dallas c’è bisogno di innovazione, ci sono altre due franchigie che invece hanno bisogno di stabilità ed esperienza. Partendo dai Chicago Bears, che lo scorso anno con la prima scelta assoluta al Draft NFL hanno puntato su Caleb Williams e dal QB dovranno ripartire. Per valorizzare al meglio un giovane serve esperienza e la migliore ipotesi è senza dubbio Mike McCarthy. Dopo aver condotto i Green Bay Packers alla vittoria di un Superbowl e i Dallas Cowboys a tre stagioni consecutive con 12 vittorie prima dell’ultimo anno, “Big Mike” può ripartire da Chicago dove l’obiettivo è quello di capire fino a che punto Williams può essere il fulcro intorno al quale costruire il futuro. Farlo con un coach che è garanzia di vittorie, specialmente in regular season, è una solida base di partenza. Situazione diversa in casa New York Jets, dove l’esperimento Aaron Rodgers è stato fallimentare e bisognerà ripartire da quello che comunque c’è di buono, ovvero la difesa. Con coach Robert Saleh i Jets nel 2023 sono stati una delle migliori difese della NFL, per questo si può ripartire da un coach con esperienza e maestro della difesa come il defensive coordinator dei Lions Aaron Glenn. Il DC di Detroit è uno dei papabili head coach più desiderato su piazza, New York potrebbe affidarsi a lui e puntare in free agency su un QB esperto (Russell Wilson o un’ultima occasione per Kirk Cousins?) e cercare di rivitalizzare una difesa potenzialmente straordinaria con talenti come Quinnen Williams e Sauce Gardner.
NFL, cosa farà New Orleans? Le scommesse di Jacksonville e Las Vegas
Le altre tre franchigie che hanno bisogno di un head coach hanno situazioni tutte differenti. I New Orleans Saints sono a un anno dal poter definitivamente ricostruire, non hanno tanto spazio salariale e con Derek Carr ancora sotto contratto per altre due stagioni, ma dal 2026 sarà più semplice liberarsi del contratto e non appesantire il salary cap. Valorizzare i giovani che ci sono in difesa in attesa di quello che potrà essere il QB del futuro, per questo compito i Saints potrebbero puntare su Robert Saleh, che ai Jets non ha mai ottenuto più di sette vittorie in una stagione ma che, come detto prima, ha valorizzato tanti giovani rendendo New York una delle migliori difese della NFL. Chi invece deve puntare sull’attacco è Jacksonville, dopo aver riconosciuto un enorme contratto a Trevor Lawrence i Jaguars devono costruire intorno al loro QB. Anche per la franchigia della Florida, come per i Chicago Bears, la soluzione migliore sarebbe Mike McCarthy, un buon piano B potrebbe essere l’offensive coordinator dei Buffalo Bills Joe Brady, capace quest’anno di costruire un attacco che porterà Josh Allen a vincere il premio di MVP della lega. La grande scommessa serve neanche a dirlo ai Las Vegas Raiders. La franchigia da pochi anni si è trasferita nel Nevada e ha bisogno dei riflettori della NFL puntati su di sé. Quale può essere la soluzione migliore? Puntare con forza su Deion Sanders, coach del college di Colorado, fare “trade up” dalla scelta numero 6 alla numero 2 del Draft NFL sacrificando anche la potenziale prima scelta del prossimo anno e scegliere Shadeur Sanders, QB di Colorado nonché figlio di “Prime Time”. Deion Sanders ha detto di essere disposto ad andare in NFL per continuare ad allenare suo figlio anche nei Pro, Las Vegas così avrebbe il QB del futuro, un coach di personalità e su cui poter scommettere e una storia affascinante intorno alla quale costruire un futuro.