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NFL, i promossi e i bocciati al termine del Draft

Ecco i promossi e i bocciati dopo la tre giorni di Draft NFL in quel di Green Bay tra sorprese e trade
Logo NFL, Superbowl, NFL
Logo NFL, Superbowl, NFL

Si è conclusa la tre giorni di Draft NFL in quel di Green Bay e non sono mancate le sorprese. Si è iniziato col botto, con la trade a sorpresa per Travis Hunter dei Jacksonville Jaguars. I Jags hanno scelto di andare all-in sacrificando diversi asset importanti (una scelta al secondo giro quest’anno e la prima scelta del prossimo Draft NFL) per salire dalla quinta alla seconda scelta e puntare su quello che a detta di molti è il miglior giocatore di questa classe di rookie. Cleveland con la trade down ha acquisito ulteriore capitale per rifondare una squadra che ha bisogno di aria fresca e i Browns sono stati i grandi protagonisti, visto che hanno interrotto la discesa di Sheduer Sanders, probabile scelta al primo giro che Cleveland ha preso addirittura al quinto giro. Tra sorprese e trade, ecco le franchigie promosse e bocciate (o rimandate) al termine di questo Draft. 

NFL, le franchigie promosse dopo il Draft

Avere le idee chiare è fondamentale quando ci si presenta al Draft NFL e quello che vogliono fare i Chicago Bears è chiaro a tutti. Ben Johnson ha ristrutturato l’attacco a sua immagine e somiglianza, puntando forte su Colston Loveland come tight-end alla decima scelta. La miglior scelta è però Luther Budren all’inizio del secondo giro, un wide-receiver che nell’attacco di Ben Johnson può dare spettacolo. Se solo avesse fatto qualcosa in free agency, Dallas si sarebbe candidata a seria vincitrice della palma di miglior squadra nella off-season. La scelta dei Panthers di prendere Tetairoa McMillan ha tolto quel ricevitore che tanto serve ai Cowboys, ma le scelte di Ezeiruaku e Revel Jr al secondo e terzo giro possono rivelarsi le due “steal” di questo Draft NFL. Manca solo quel WR2 da mettere al fianco di CeeDee Lamb per avere un roster sulla carta completo. New England ha fatto quello che qualsiasi franchigia con un rookie QB dovrebbe fare, ha investito pesantemente sull’attacco. Will Campbell era il miglior tackle di questo Draft, TreVeyon Henderson al secondo giro garantisce un running-back in grado di alleggerire il peso dell’attacco dalle spalle di Drake Maye e Kyle Williams è un ricevitore che può fare la differenza. Le due grandi incognite di questo Draft NFL sono i Cleveland Browns e i New York Giants. I Browns escono da questo Draft con cinque QB nel loro roster, la scelta di Sheduer Sanders al quinto giro rende incomprensibile la scelta al terzo giro di Dillon Gabriel. Se uno dei due si rivelerà il QB del futuro, Cleveland avrà vinto il Draft. Tanto “drama” attenderà i Browns. New York non ha sbagliato nulla, da Abdul Carter alla terza scelta alla combo Darius Alexander e Cam Skattebo tra terzo e quarto giro. I punti interrogativi sono tutti su Jaxson Dart. Ha bisogno di tempo, i Giants non ne hanno e il front office rischia il licenziamento a fine stagione. Perché non puntare su Sheduer Sanders?

NFL, le franchigie bocciate dopo il Draft

Cleveland e New York sono due fortissime candidate per i motivi spiegati in precedenza. Il concetto di “hit or miss” tanto caro alla NFL riassume alla perfezione il loro Draft. Tra le franchigie bocciate ci sono i Buffalo Bills, che continuano nella loro strategia “alla Kansas City” negando a Josh Allen armi di qualità in attacco. Mahomes ha dimostrato di poter vincere anche senza top player nel reparto dei ricevitori, ma Buffalo poteva regalare un wide-receiver al suo QB. Aver utilizzato le prime cinque scelte al Draft solo per la difesa è uno schiaffo al talento di Allen. A Cincinnati serviva disperatamente aiuto nella secondaria dopo esser stata una delle peggiori difese su passaggio della NFL. Con la 17esima scelta assoluta c’erano opzioni intriganti come Jahdae Barron, al secondo giro bastava fare trade-up di poche scelte per arrivare a Will Johnson. Invece i Bengals non hanno preso alcun rinforzo per la secondaria, scegliendo due linebacker nei primi quattro giri. Se il Draft di Cincinnati è stato confuso, quello dei Saints è di difficile comprensione. Tutto o quasi ruota intorno alla scelta 40, perché Kelvin Banks alla 9 è una scelta solida che garantisce a New Orleans un uomo di linea di primissimo livello per il presente e per il futuro. Scegliere un QB di 25 anni che non ha mai fatto vedere grandi cose a livello universitario come Tyler Shough perché si vuole evitare il “drama” Sheduer Sanders è una scelta difficilmente comprensibile. Tanto vale scegliere un QB nel day-3, affidare la titolarità a Derek Carr un altro anno e con la 40esima scelta prendere un titolare che possa avere impatto immediato sulla squadra. Le scelte sui QB influiscono non poco il giudizio su questo Draft e l’ultima franchigia tra le bocciate è Pittsburgh, anche qui il discorso è legato alla gestione del ruolo più importante della NFL. Con ogni probabilità la settimana prossima gli Steelers firmeranno Aaron Rodgers, ma a 41 anni non si può affidare il ruolo esclusivamente all’ex Packers e Jets. Perché non Sanders? Perché non Jalen Monroe al terzo giro? Will Howard al sesto giro suona come un contentino per i tifosi come a dimostrare che un QB è stato scelto al Draft. I rimpianti, come ogni anno, sono dietro l’angolo.