Ciclismo

Italiani e Grandi Giri: quattro su settantadue

Nelle ultime 24 edizioni dei tre Grandi Giri, i ciclisti italiani sono saliti sul podio solo quattro volte
Damiano Caruso, secondo al Giro d'Italia nel 2021
Damiano Caruso, secondo al Giro d'Italia nel 2021 (Getty Images)

Il ciclismo su strada italiano è in difficoltà.

I corridori azzurri nel 2024 hanno centrato pochi successi in gare World Tour.

Jonathan Milan si è aggiudicato due tappe alla Tirreno-Adriatico e tre al Giro d’Italia; Filippo Ganna ha vinto la seconda cronometro della Corsa Rosa; Andrea Vendrame, sempre al Giro, si è imposto nella Mortegliano-Sappada.

Il vero problema, però, sono le classifiche generali dei tre Grandi Giri. Uniche corse a tappe di tre settimane, Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta España attraggono l’attenzione degli appassionati da maggio a settembre.

L’ultimo trionfo italiano in un Grande Giro è datato 2016.

Dopo il successo di Vincenzo Nibali nella novantanovesima edizione del Giro d’Italia, sono stati disputati 24 Grandi Giri e gli italiani sono saliti sul podio in appena quattro occasioni.

Nibali è arrivato terzo al Giro 2017, secondo alla Vuelta 2017 e secondo al Giro 2019; Damiano Caruso si è piazzato secondo dietro a Egan Bernal nel Giro d’Italia 2021.

In effetti, la crisi più preoccupante riguarda il Giro d’Italia.

Dal 1997 al 2007 la Corsa Rosa fu monopolizzata dai ciclisti italiani, che andarono a segno con Gotti (2 volte), Pantani, Garzelli, Simoni (due volte), Savoldelli (due volte), Cunego, Basso e Di Luca.

Nelle successive 17 edizioni sono arrivate solo quattro vittorie: Ivan Basso nel 2010, il compianto Michele Scarponi nel 2011 e poi Vincenzo Nibali nel 2013 e nel 2016.

Riuscirà la Vuelta di Spagna a ridare lustro al nostro ciclismo?

Sulla carta le chance azzurre di podio sono legate ad Antonio Tiberi: quinto all’ultimo Giro d’Italia, il ciclista ciociaro è il capitano della Bahrain Victorious.

Sperare non costa nulla.