Ciclismo

Giro di Romandia, albo d’oro: Italia prima, Roche il più vincente

In programma dal 29 aprile al 4 maggio, l'edizione numero 78 della corsa elvetica si annuncia emozionante
Stephen Roche
Stephen Roche (Getty Images)

Lungo 683.34 km (20.54 dei quali a cronometro) e con un dislivello complessivo di 13.000 metri, il Giro di Romandia 2025 promette emozioni all’altezza di un albo d’oro di primo livello.

Italia davanti a tutti

Nella classifica per nazioni comanda l’Italia con 13 successi, uno in più dei padroni di casa della Svizzera.
Terza posizione per la Francia con 10 trionfi.
Solo quarto a quota 6 il Belgio, che precede di una sola lunghezza la coppia composta da Paesi Bassi e Gran Bretagna.
Il primo paese extraeuropeo è l’Australia, settima con 4 vittorie.
In tutto sono 17 le nazioni che si sono imposte almeno una volta.

Grandi nomi

Terzo nella prima edizione, lo svizzero Ferdi Kübler ha trionfato nel 1948 e nel 1951.
Per riscattare il secondo posto del 1947, Gino Bartali nel 1949 ha regalato all’Italia la prima affermazione.

Tra i trionfi degli azzurri Vittorio Adorni (1965, 1967), Gianni Motta (1966) e Felice Gimondi (1969), si è inserito quello di Eddy Merckx nel 1968.

Nel 1979 e nel 1980 hanno primeggiato Giuseppe Saronni e Bernard Hinault, mentre nel 1983 l’irlandese Stephen Roche ha conquistato la prima delle sue tre vittorie.

Tra il 2012 e il 2014 hanno dominato i britannici, con Bradley Wiggins che ha anticipato la doppietta di Chris Froome.

Specialista della Vuelta, lo sloveno Primož Roglič, che nel 2017 era arrivato terzo, è stato il più bravo di tutti nel 2018 e nel 2019.

Super irlandese

Stephen Roche detiene il record di successi.
L’Irlandese è stato il migliore nel 1982, nel 1983 e nel 1987, anno in cui conquistò anche Giro d’Italia, Tiour de France e Mondiale.

Il primo e l’ultimo

La prima edizione (1947) ha premiato il belga Désiré Keteler, che arrivò davanti a Gino Bartali.
Il campione in carica è lo spagnolo Carlos Rodríguez, che nel 2024 ha preceduto il russo Alexandr Vlasov, primo nel 2022, e il tedesco Florian Lipowitz.